L’arte ha lo scopo di purificare l’anima. Attraverso il lavoro artistico l’uomo entra in contatto con la sua interiorita’ e li’ puo’ trovare la pace e la pazienza, la volonta’ senza scopi. Ognuno di noi ha una dimensione artistica che puo’ essere espressa in maniere diverse, anche solo attraverso la contemplazione del bello.
Il mio primo contatto con l’arte, intesa nel senso di rapporto diretto con la propria anima è avvenuto per caso dopo un viaggio di ritorno dall’America. Dalla finestra della mia casa a Rialto, un’ultimo piano, vedevo intorno a me camini, gatti, colombe e la forma dei primi mi faceva sognare in quanto sembravano dei modellini in scala di edifici, palazzi, strutture abitative particolari, insomma delle architetture in miniatura.


Studiando le loro forme geometriche le infinite possibilità date dalla loro composizione e scomposizione visualizzavo attraverso schizzi “Una Citta’ di Sopra” sicuramente ispirata dalla letture di Italo Calvino e dai disegni e sogni di Leon Krier che io tentavo invano di imitare.
Il camino diventava per me il prototipo di una forma in qualche modo “indifferente” alla sua funzione originaria, una forma cioé non più legata ai normali ritmi biologici, bensì riconducibile alle categorie della memoria.


 

Venezia è piena di queste architetture della ” memoria” prive cioe’ ormai della funzione per cui erano state costruite “; architetture distratte” si potrebbero definire, cioe’ scollegate dal mero utilizzo materiale ed in attesa di idee come fontane senz’acqua, pozzi, camini, colonne che non reggono niente, case disabitate.
Reinterpretarle voleva dire per me esprimerne la metafora, fare cioé un’operazione sul riuso dell’inutile.
Il camino liberato dalla sua funzione poteva così diventare un vaso, una lampada, un’edificio, una città, solamente cambiandone le dimensioni, aumentando o diminuendo la scala di rappresentazione
Ho sognato percio’ una struttura gigantesca a torre sul Canal Grande , ho costruito un’abaco di elementi generati dalla combinazione di parti diverse, avendo notato che i camini hanno una notevole varieta’ di top e di basi tutte diverse; la torre e’ diventato un vaso da cui pende un’enorme ikebana, ed il vaso una torre.
Ho portato i miei disegni a Murano decisa di vederli realizzati, in vetro, primo perche’ il vetro rispetta un’antica tradizione artigianale veneziana, e poi perche’ e’ duttile, incontrollabile, ribelle, prende la forma che vuole e non si lascia dominare facilmente, dopo un po’ pero’ lo capisci, e come succede con un cavallo riesci a domarlo.
A Murano, nelle vetrerie insieme ai maestri Livio Serena, Lucio Bubacco, ho studiato le tecniche del vetro soffiato e del vetro a lume giungendo per il primo ad una commistione di polveri che dava al vetro quell’effetto opaco e denso, di fuliggine che io volevo ottenere per i miei camini.
Dalla fuliggine dosando poi in misure diverse le singole polveri ho ottenuto effetti diversi come ad esempio l’intonaco scrostato l’effetto metallico e quello a crateri lunari.
I camini sono stati esposti per la prima volta presso la galleria S. Niccolo’ Hanno partecipato al Grandesign e sono stati pubblicati dalla rivista “Elle”, dalla rivista “Il Fascicolo” e dal quotidiano “Excelsior” di Citta’ del Messico. Fanno ora parte di alcune collezioni private americane e francesi.
Ho voluto poi sperimentare la lavorazione a lume in quanto mi sembrava piu’ adatta a studiare l’equilibrio dei corpi fisici ed il rapporto con lo spazio, un’argomento per me molto interessante. Volevo cioe’ cogliere l’attimo in cui gli oggetti materiali passano da uno stato di equiliobrio ad uno stato di perdita dell’equilibrio.
E’ nata così la serie “Ikebana” un’insieme di oggetti abbastanza fragili realizzati con la tecnica del vetro a lume e poi dipinti a mano.


Lo studio comprende la realizzazione di alcune bottiglie portaprofumi con tappi che pendono per effetto del proprio peso, o che al contrario si elevano come in un fiocco olimpico, bruciacandele nelle quali si inseriscono lancie appuntite bilanciate da sottilissimi ami da pesca, contenitori sferici dondolanti, tappi a forma di cuore o di anelli ginnici.
La scelta delle linee di colore accentua la dinamicità e crea un movimento rotatorio.
La serie “Ikebana” è stata acquistata per intero dal “Design Center” di Boca Roton in Florida.


In questo stesso periodo la Galleria Belvetro di Miami organizza la mostra dal titolo “Aids Under Glass”.
Io sono tra gli artisti invitati ad esprimersi su questo argomento. Scopro che a Miami il 40% della popolazione è HIV Positiv e ne rimango molto colpita.
La mia proposta in vetro intitolata ” Excalibur” è stata una sfera di 30 cm di diametro con una base appiattita leggermente spostata rispetto al centro, per dare l’idea del movimento, causato dal lancio di una spada dall’alto.
La sfera con le punte rosse, simbolo del virus, è stata lavorata ad incalmo cosi come la spada. C’è un piccolo Jesus che pende lavorato a lume da Lucio Bubacco.
Il significato della scultura: Dio lancia la spada/croce sul mondo che è un virus, quello dell’Aids. La spada /croce trafigge il virus e Jesus, inchiodato sulla croce, per effetto del lancio, cade penzolando su un lato. Sulla croce appare la scritta Hiv Positiv. Jesus prende su di sè la malattia che affligge il mondo e lo salva per la 2° volta.


La critica, a quel tempo negativa , mi aveva accusata di essere blafema ma a dispetto di ciò, la scultura era stata scelta per il manifesto e venduta tre giorni dopo l’inaugurazione della mostra ad una coppia di omosessuali che intendevano arredare la loro abitazione.
Nel 1998 il tema dell’ “Aperto vetro” fu “Il Vetro veneziano e le Quattro stagioni”.
E’ così che nacque “Estate Apache”, una serie di foglie in filigrana montate su un piedistallo di bamboo, simbolo dell’albero, ai piedi del quale giacciono altre foglie realizzate con la stessa tecnica.
“Estate Apache” ebbe l’onore non solo di essere stata selezionata per partecipare a questa importante manifestazione ma anche di essere ospite parmanente del Centro Thethis , insieme ad opere di illustri artisti quali Livio Seguso.


Con “Estate Apache” si sviluppa la mia passione per i temi naturalistici, la foglia, il seme, i sassi ai quali precedentemente mi ero ispirata con oggetti come “Sassi” ed “Uccello Tropicale” nati dall’interesse per i giardini zen come esempi a scala ridotta di universi perlopiù monocromi.
Quando ho creato “Sassi” ad esempio, il mio intento era quello di arrivare ad una forma naturale, con margini aguzzi dotata di carattere monumentale proprio come quelle pietre utilizzate nel famoso Daisen-in, forse il più bel esempio di giardino zen. Per accentuarne la monumentalità ho inserito su uno dei sassi un piccolo origami a forma di palma dalla cui dimensione in proporzione al sasso si ricava l’idea che il sasso sia una montagna. E’ questo il senso che intendo quando parlo dell’universo in miniatura dei giardini zen.

I vasi “navajo” realizzati successivamente costituiscono una forma simbolica ed abbreviata dello stesso concetto e si rifanno anch’essi agli ikebana , nel senso di fusione tra contenuto e contenitore, lo stesso tra l’altro che accompagna tutta la ricerca , fin dai tempi dei “Camini”.

 

 

 

TIZIANA  RETTAROLI

io 

FENG SHUI CONSULTANT, ARCHITECT, GREAT PASSION FOR HEALTHY FOOD AND NATURAL MEDICINE, YOGA TEACHER AND DANCE PRACTITIONER, OFFICE LOCATED IN VENICE ITALY

Tiziana Rettaroli si laurea presso la facoltà di Architettura di Venezia. Successivamente si occupa in collaborazione con lo studio paterno del progetto di ville private con particolare attenzione per il Landascape Design. Nell’ambito del Retail Design progetta una serie di boutiques per la Ditta Testoni. Durante un lavoro ad Hong Kong, culla del Feng Shui, viene a contatto con questa antica arte del progettare e si diploma master sotto la guida di Paul Hung. Approfondiusce gli studi di Feng Shui alchemico sotto la guida di Jose Manuel Chica con il quale si diploma Caucher in I Ching e Feng Shui alchemico.Nel suo studio di Venezia svolge attività di progettazione per residenze e negozi, consulenze personalizzate di Feng shui, e di I Ching, corsi e seminari collettivi ed individuali di Feng Shui e Vastu, lezioni private e collettive di Yoga, passeggiate lungo percorsi di geografia sacra alla scoperta delle bellezze architettoniche ed esoteriche dei luoghi di potere e delle città con pratiche di connessione corpo- mente – spazio e luoghi.

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *