NIRVANA-Storia di un ictus ideale- Tiziana Rettaroli.com
La neuroscienziata Jill Bolte Taylor ha avuto un’ “opportunità” insolita: a causa di un ictus è riuscita ad osservare le sue funzioni cerebrali, movimento, linguaggio, consapevolezza di sé, bloccarsi una dopo l’altra.
La sua toccante storia ci aiuta a capire come funziona il nostro cervello e quali prerogative hanno l’emisfero destro e quello sinistro. Questo il suo discorso: ” È da quando ho 19 anni che sperimento il passaggio tra l’emisfero sinistro e l’emisfero destro; all’inizio e per molti anni, questo passaggio mi mandava letteralmente e anche fisicamente fuori di testa, ma poi durante gli anni ho imparato a non far interferire la voce dell’emisfero sinistro e godo soltanto quando stò completamente nell’emisfero destro e sono Uno con la Forza Vitale dell’Universo.
Ho cominciato a studiare il cervello e poi sono diventata una scienziata perchè mio fratello era affetto da un grave disturbo mentale, la schizofrenia, e volevo capire perchè non poteva collegare i sogni ad una realtà comune e condivisa.
A dicembre del 1996 mi sono svegliata e nel giro di quattro ore ho perso tutte o quasi le mie capacità: non potevo camminare, leggere, parlare, scrivere ricordare; una bambina in un corpo di donna.
Se noi guardiamo un cervello possiamo vedere che le due corteccie cerebrali sono completamente separate l’una dall’altra.
L’emisfero destro funziona come un processore parallelo mentre quello sinistro funziona come un processore seriale. I due emisferi comunicano tra loro attraverso il corpo calloso ma i due emisferi sono separati fisicamente e pensano in maniera diversa, hanno una personalità molto diversa.
L’emisfero destro è focalizzato sul momento presente, il qui ed ora, pensa attraverso immagini e attraverso il movimento cinetico del corpo. Le informazioni sotto forma di energia entrano attraverso il sistema centrale e poi espolodono in questo enorme collage in cui si percepisce questo qui ed ora , il momento presente, cosa è, come profuma, qual’è il suo sapore, che suoni emette. Io percepisco in questa modalità che sono un essere energetico connesso con tutto ciò che è intorno a me. Noi siamo esseri energetici connessi attraverso la consapevolezza che proviene dall’emisfero destro che fa di noi una famiglia umana e noi siamo tutti fratelli e sorelle in questo pianeta. In questo momento presente noi siamo perfetti bellissimi un’Uno.
Il mio emisfero sinistro pensa invece in maniera lineare e metodica in termini di passato e futuro, è intento a raccogliere dettagli dal momento presente, ad organizzare tutte le informazioni relazionandole a tutto ciò che è successo nel passato e che ha imparato per proiettarlo nel futuro con tutte le possibilità. Il suo pensiero si esprime con il linguaggio; è quella voce che mi dice -ehi devi ricordarti di prendere la frutta prima di andare a casa è quella vocina che mi dice -io sono- e quando l’emisfero mi dice- io sono- io divento separato, un individuo solido, separato dall’energia che mi fluisce intorno e separato da gli altri .
La mattina del mio ictus mi sono svegliata con un dolore dietro il mio occhio sinistro, un dolore martellante, caustico come quando mangi un gelato, che mi prendeva e poi mi lasciava. Siccome non ero abituata al dolore ho lasciato correre e iniziato lo stesso la mia normale routine.
Sulla macchina per fare ginnastica ho iniziato ad accorgermi che le mie mani sembravano artigli primitivi, il mio corpo aveva un aspetto bizzarro e la mia coscienza si stava allontanando dalla normale percezione della realtà ed io mi vedevo come quella persona su quella macchina che stava facendo un esperienza. Scesi dalla macchima e sentivo il mio corpo molto afflosciato i movimenti rigidi, sentivo il dialogo interno che diceva -ok voi muscoli dovete rilassarvi, dovete fare cosi- ho perso l’equilibrio aggrappandomi.
Ho guardato il mio braccio e ho realizzato che non vedevo più il confine del mio corpo non capivo dove iniziava e dove finiva vedevo le molecole che si confondevano percepivo energia e mi chiedevo cosa mi stesse succedendo. In quel momento il mio dialogo interno cessò era tutto totalmente in silenzio. Fui sorpresa da quel silenzio ma poi catturata dalla totale magnificenza dell’energia intorno a me, mi sentivo enorme, espansa.
Il mio cervello sinistro intanto stava tornando in azione per avvisarmi del pericolo- abbiamo un problema, abbiamo un problema-mi diceva- io registravo – ok, ok abbiamo un problema- ma poi fui ricatturata dalla bellezza di quell energia fluida un luogo fantastico dove si stava benissimo totalmente disconessi dal cervello che chiacchera, da tutto lo stress del lavoro e mi sentivo piu leggera nel mio corpo un senso di pace, come perdere 37 anni di bagaglio emozionale ma poi il cervello- ehi devi fare attenzione abbiamo bisogno di aiuto ti devi concentrare. In quel momento il mio braccio si paralizzò e capii che stavo avendo un ictus e dissi ma questo è fantastico quanti neuro scienziati hanno l’oppurtunità di vedere un cervello da dentro, però io sono troppo impegnata non ho il tempo per un infarto ,ok ora mi fermo chiamo, tra una settimana potrò tornare al lavoro, ora chiamo il mio datore. Vedevo il mio biglietto da visita con tutti i puntini, decodificato e con quel pò di cervello sinistro rimasto, riuscii a decodificarli con un sistema di comparazione con i numeri di telefono della rubrica ma poi tornavo in “la la land”.
Nell’ ambulanza ho sentito il mio spirito che si stava arrendendo, realizzai che non potevo piu coreografare la mia vita e quindi o il dottore sarebbe riuscito a darmi una seconda chance, oppure quello era il momento della mia transizione.
Mi svegliai all’ospedale e non credevo di essere ancora viva.
Avevo viaggiato in due dimensioni quando mi ero arresa allo spirito, avevo pecepito come una sensazione di liberazione. Il mio corpo usciva da una bottiglia come Aladino e diventava enorme, espanso grandissimo : Nirvana.
Percepivo l’enormità del mio essere dentro un corpo così minuscolo ma ero ancora viva ed avevo sperimentato il Nirvana e se io lo avevo sperimentato allora tutti possono farlo ed io ho sentito un mondo bellissimo, compassionevole, pieno d’amore e che tutti possiamo con intenzione spostarci nella parte destra e trovare questa pace.
Questa esperienza cosa poteva insegnarmi su come viviamo la nostra vita?
La risposta mi motivò a guarire